Chiusura uffici regionali degli stranieri di Biasca e di Faido

Pubblicato il

13.09.13

lI Municipio di Biasca apprende con stupore e sorpresa la decisione del Dipartimento delle Istituzioni di chiudere gli Uffici regionali degli stranieri di Biasca e di Faido.

 

 

La decisione é stata presa senza nessun preavviso e senza nessuna concertazione con il nostro Comune o, a nostra conoscenza, con gli altri comuni della regione. Ancora una volta la trasparenza (al di là delle leggi che la declamano e la impongono ai comuni) é mancata da parte dell'Autorità cantonale.

 

Il Municipio di Biasca ribadisce l'importanza della presenza di servizi o autorità dello Stato nell'Alto Ticino. La presenza di questi servizi e autorità sul nostro territorio é molto importante a più di un titolo:

- anzitutto i cittadini dell'Alto Ticino devono poter beneficiare di determinati servizi di base in un raggio di distanza accettabile; Airolo e Bedretto distano oltre 60 km da Bellinzona;

- la mobilità, una volta osannata, e che si rende necessaria anche a causa di decisioni di concentrazione come quella in oggetto, é già oggi uno dei problemi più gravi del nostro Cantone; un problema che crea inefficienze, carico ambientale e costi economici e infrastrutturali ingentissimi;

- i segnali dati all'economia e ai cittadini da chiusure come quella annunciata sono deleteri e certo non invitano a risiedere e intraprendere attività nelle Alpi ticinesi.

 

In fine il Municipio sottolinea che l'importanza della presenza di servizi e di autorità dello Stato nell'Alto Ticino superano di gran lunga l'importanza dei posti di lavoro che offrono. La presenza in valle, per esempio di una Pretura, é infinitamente più importante dei 3 posti di lavoro che garantisce.

 

La delocalizzazione di impieghi statali nelle Valli, se fatta con criterio, é da promuovere. Ma non può e non deve essere il grimaldello o l'alibi per chiudere e concentrare nelle Città servizi importanti per la cittadinanza e le imprese dell'Alto Ticino. Il gioco dei saldi positivi o negativi di posti di lavoro ci lascia quantomeno perplessi. Constatiamo in fine la difficoltà del Governo, dei suoi Dipartimenti e della sua amministrazione a gestire piccoli uffici, con la conseguente automatica propensione alla concentrazione dei servizi statali nelle Città.

 

Il nostro Municipio chiederà al Governo di rivedere questa decisione e che tuteli la presenza dei suoi servizi, già ridotti ai minimi termini, nell'Alto Ticino.